Domenica 13 maggio è la festa della Madonna di Fatima, quest’anno 90° anniversario della prima apparizione. Fatima è probabilmente la più grande e clamorosa apparizione pubblica in duemila anni di storia cristiana. Per tutto ciò che riguarda il messaggio della Madonna all’umanità e alla Chiesa, rimando al mio libro (“Il quarto segreto di Fatima”). Continua

Un genio. C’è un vero genio nella politica italiana: Romano Prodi. Stupirà questo riconoscimento sulle colonne di “Libero” dove non gli sono mai state risparmiate critiche e anche pernacchie. Ma i fatti sono i fatti. Ed è un fatto che Prodi sta addormentando tutti e si prepara a restare al potere ben cinque anni e forse anche di più (come vedremo). Com’è possibile una simile prospettiva per il premier più impopolare e debole degli ultimi decenni? Provo a spiegarmi. Continua

Il cammino della Chiesa nel corso della storia è sempre stato sospeso fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio. Anche oggi non mancano persecuzioni. In terra europea un odio ideologico tracimante sembra scatenare le élite contro il cristianesimo e la Chiesa cattolica. Ma ancor più grandi sono le consolazioni di Dio. Penso alla presenza della Madonna a Medjugorje e al suo recente Messaggio del 25 aprile (lo potete trovare nel sito www.radiomaria.it) e penso alla figura di papa Benedetto XVI. Continua

Cambiare sesso (e pure farsi i seni nuovi per i transessuali) a carico dello Stato? La notizia può provocare sconcerto nel popolo dei tartassati e avvilimento in quel 50 per cento di famiglie italiane sotto 1.800 euro di reddito mensile che devono talora pagarsi medicine costose ed importanti (l’esausto Servizio sanitario nazionale non copre certe cure o pretende pesanti ticket).
Ma questa “conquista” dei “trans genere” può far esplodere anche una colossale contraddizione ideologica per il movimento gay, finendo per codificare addirittura nella giurisprudenza l’idea che l’omosessualità sia una patologia bisognosa di cure sanitarie, tesi contro cui si sono sempre battuti strenuamente. Continua

Il viaggio di Benedetto XVI a Pavia ha un significato speciale che provo a spiegare nell’articolo sottostante questa nota. Oggi il mondo cattolico e la Chiesa rischiano – senza neanche accorgersene – di essere di fatto “pelagiani” (l’antica eresia combattuta da Agostino), come Ratzinger – da cardinale – ebbe a ripetere varie volte. Sarà molto interessante leggere gli interventi del Papa. Continua

C’è stato un tempo in cui proprio l’imperatore cattolico ha voluto il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, mentre quelli pagani l’avevano negato. Per capire perché, per capire l’attuale papa, per capire il senso del suo libro su Gesù e il senso “programmatico” – per il suo pontificato – della visita a Pavia, alla tomba di sant’Agostino, il 21 aprile, è utile scorrere un mensile cattolico, “30 Giorni”, nato nell’area di Comunione e Liberazione e attualmente diretto dal senatore Andreotti. L’ultimo numero della rivista ha in copertina una foto del Santo Padre ed è dedicato ai suoi 80 anni. Titolo: “Ad multos annos”. Un numero monografico con articoli su Papa Ratzinger di tutti i maggiori cardinali. E’ insomma una rivista molto autorevole nella Chiesa, “ratzingeriana” e agostiniana (capiremo dopo che significa).
Il numero dell’aprile 1995 uscì con una sorprendente copertina. Titolo: “I cristiani e le leggi dello Stato”. Sottotitolo: “ ‘Il diritto civile o delle genti non si allontana del tutto dal diritto naturale, ma neppure obbedisce ad esso sotto ogni aspetto’. Così l’imperatore cristiano Giustiniano descrive il limite delle leggi dello Stato. Sant’Agostino ne aveva già data la ragione”. Continua

Le scritte apparse a Genova contro il vescovo, attuale presidente della Cei (“Bagnasco a morte”, “Bagnasco attento, ancora fischia il vento”) corredate da falce e martello, stella delle Br e “P38”, sembrano sottovalutate o snobbate. Haidi Giuliani, senatrice di Rifondazione comunista (e madre di Carlo Giuliani) ha dichiarato che sono “scritte stupide”, ma “non è da darci tutta questa rilevanza, anche perché can che abbaia non morde”.
Forse la senatrice Giuliani ha dimenticato che in Italia, nel recente passato, alcuni che abbaiavano minacce poi hanno anche morso. E ferocemente. Parlo dell’estremismo rosso degli anni Settanta che – senza essere stato fermato al tempo dei proclami – diventò terrorismo politico ferendo gravemente la nostra democrazia. Continua

Cacciari l’Anticristo? Ma no, semmai l’Antipatico per i suoi compagni di partito. A me è simpatico. Non sono certo io – come scriveva ieri il Foglio – ad avergli attribuito quel titolo. E’ lui che si è baloccato per anni con l’Anticristo, con il Katechon, con il Filius perditionis, con l’ “Angelo necessario” (che poi sembra il Maligno). Ed è poi Ratzinger ad aver citato anni fa – come vedremo – gli “anticristi” della Lettera di san Giovanni in riferimento agli “intellettuali”.
Forse l’ “Angelo necessario” a Cacciari potrebbe essere l’Angelo Scola, che il papa ha nominato Patriarca di Venezia. Potrebbe impartirgli qualche lezione di catechismo per evitargli eresie o cantonate come quella sulla “reincarnazione”. Ma chissà che non sia proprio per far dispetto al Patriarca di Venezia che qualcuno in Vaticano ha chiamato il sindaco di quella città a presentare il libro di Ratzinger su Gesù. Questo qualcuno si dice sia il Segretario di Stato cardinal Bertone che da quando si è insediato sembra in guerra contro tutti: dal predecessore a Ruini, da Bagnasco a Scola. Continua

“Cristo me attrae tutto, tanto è bello!”. Il grido di Jacopone da Todi riempie i secoli. Oggi è lo stesso. Libri, film, sceneggiati tv, copertine di settimanali, programmi d’informazione: basta parlare di Gesù di Nazareth e arrivano a milioni. D’altra parte lo aveva detto: “Attrarrò tutti a me!”. Ma chi è quest’uomo che ha tagliato in due la storia e seduce tutti i cuori, in ogni tempo? Qual è il suo mistero?

Attenti alle contraffazioni. Perfino un genio cristiano come Dostoevskij, che tentò di rappresentarlo nel Principe Miskyn dell’ “Idiota”, pur avendo dato forma a un personaggio bellissimo, si rese conto che era nulla in confronto al vero Gesù. Quel “ritratto” era solo la sua idea di Gesù, raccontava più i suoi personali sentimenti che il vero Gesù. Tanto che lo scrittore alla fine decise di farlo epilettico come era lui stesso. Se fu così per Dostoevskij, ancor più vero è per autori – come Olmi, o Augias, Pesce, Brown – che stanno ben al di sotto di Dostoevskij. Tutti raccontano le loro idee. Ma il vero Gesù è tutt’altro. Continua