“Il livello di follia che stiamo toccando con la transizione verde è troppo esagerato, troppo folle; insomma troppo tutto per non essere raccontato”. Fabio Dragoni apre con questi toni incendiari, da toscano doc, il libro Per non morire al verde (Edizioni Il Timone).
E mantiene le promesse visto che lo stesso Chicco Testa, nella sua contro-prefazione, risponde così: “Mi sono divertito a leggere il libro di Dragoni”. Pur ritenendo “probabile” che vi sia “anche” un contributo umano nel riscaldamento globale, Testa diffida di chi lo considera “completamente determinante” e riconosce che vi è “una certa parte del mondo scientifico, non la maggioranza, ma questo poco vuol dire perché fra quei nomi vi sono scienziati di livello assoluto, che la pensa diversamente” rispetto all’ideologia catastrofista sul clima.
Naturalmente Dragoni – che da vecchio bocconiano è documentato e rigoroso nell’analisi dati – attinge a quella letteratura scientifica dissidente e agli esperti non allineati al pensiero mainstream, ma il tono del libro è brillante e la lettura – che consiglio a tutti – è agile e divertente.
Addirittura esilarante dove snocciola le famose “profezie” con cui gli eco-apocalittici alimentano da anni l’allarmismo in forza del quale poi si pretendono misure green tanto draconiane quanto inefficaci e spesso costosissime e dannose. Continua