“Che implicazioni ha la svolta autoritaria dello stato italiano? Tutto va secondo le procedure della democrazia, e alla fine ci sarà la ratifica parlamentare, esiste la libertà di stampa e di critica, ma bisogna dirlo: la sostanza è quella di una democrazia illiberale”.

Chi ha scritto queste cose a proposito del Green pass? Giorgio Agamben? Massimo Cacciari? Carlo Freccero? No. L’ultragovernista Giuliano Ferrara. Ha esagerato col paradosso. Ovviamente il Green pass può essere criticato, ma non è certo la morte della “democrazia liberale”.

In questi giorni pure Giorgio Agamben è tornato sull’argomento, in audizione al Senato, arrivando a dire: E’ possibile che cittadini di una società che si pretende democratica si trovino in una situazione peggiore di quelli dell’Unione Sovietica di Stalin?” Un pensiero assurdo. Evidentemente si ignora cosa era il comunismo staliniano. Continua

NOBEL E NOVAX

Festeggiando il premio Nobel per la Fisica all’italiano Giorgio Parisi è utile ricordare oggi – alla luce dell’attuale pandemia – un passo della sua allocuzione inaugurale dell’Anno accademico 2018-2019 all’Accademia dei Lincei di cui era presidente: “ci sono forti tendenze antiscientifichenella società attuale, il prestigio della Scienza e la fiducia in essa stanno diminuendo velocementele pratiche astrologiche, omeopatiche e Continua

Il risultato delle elezioni del 3-4 ottobre per il Centrodestra forse non è una Caporetto, ma di sicuro è un fortissimo segnale di allarme.

Prima di vedere le ragioni dell’allarme però va detto che tale risultato, pur avendo anche un significato generale e alcune conseguenze nei palazzi della politica, non può essere proiettato automaticamente, con le sue percentuali, su scala nazionale.

Anzitutto perché le amministrative riflettono sempre uno scenario locale, ma soprattutto perché – là dove si votava – si è presentato ai seggi solo il 54,7 per cento degli aventi diritto. Continua

Un grande della diplomazia internazionale, Henry Kissinger, disse: “Per capire Putin, si deve leggere Dostoevskij”. Così anche Alejandro Jimenez sulla Harvard Political Review: “Per capire veramente Putin dobbiamo rivolgerci agli scritti di Fëdor Dostoevskij”.

Dunque oggi, nel bicentenario della nascita dello scrittore russo, ci si deve interrogare anche su quale sia il segreto della Russia di Putin che in Dostoevskij è espresso così genialmente.

Può aiutare il Fëdor Dostoevskij scritto da Vladimir Solovev e pubblicato in questi giorni da Cantagalli (sarà presentato il 5 ottobre in Vaticano, presenti il Segretario di Stato card. Parolin e il Metropolita Hilarion, Presidente del Dipartimento  relazioni esterne  del Patriarcato di Mosca). Continua

OMBRE ROSSE

La tragedia del Covid 19 (di cui tuttora non è stata chiarita l’origine) è solo un esempio di quanto è pericoloso per il mondo un totalitarismo comunista come quello cinese.

Si comincia a capirlo. Il recente caso dei sottomarini e dell’alleanza anti-Cina, fra Usa, Gran Bretagna e Australia, ha fatto parlare infatti di nuova guerra fredda.

Contro tale prospettiva è andato il convegno “Occidente e Cina: dialogo e collaborazione tra XX e XXI secolo”, aperto (non a caso) da un messaggio del ministro degli esteri Luigi Di Maio e da un altro messaggio del Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Entrambi dialoganti col regime cinese. Continua

È stato scritto che Andy Warhol, padre della Pop art, è “il secondo artista più comprato e venduto al mondo dopo Pablo Picasso” (Thompson). Forse perché “egli ha cambiato il concetto stesso di arte” (Danto).

Ebbe per anni i riflettori addosso – sebbene fosse molto timido – e la sua immagine pubblica significava trasgressione e provocazione.

Incarnava la sua èra: in pubblico “cercò di mostrare una personalità piatta e superficiale come i suoi dipinti”, scrive Michele Dolz nel libro “Andy Warhol nascosto” (Ares).

Ma chi era veramente Andy Warhol? È questa la domanda che si pone il libro di Dolz. Per rispondere parte dalla fine: dalla morte.

Nel febbraio 1987, Warhol si ricoverò in ospedale, a New York, per un intervento chirurgico alla cistifellea. Ma le cose andarono inspiegabilmente male e il 22 febbraio morì. Aveva 58 anni.

I funerali si svolsero a Pittsburgh, dove era nato, e il 1° aprile fu celebrata per lui una messa funebre nella cattedrale cattolica di St. Patrick, a New York. Continua

CONTRADDIZIONE

Antonio Polito, sul “Corriere della sera” (21/9), critica il governatore del Texas, Greg Abbott, che ha preso due decisioni: “la legge che nega il diritto all’aborto dopo la sesta settimana, togliendo alla gestante la libertà di scelta, e l’ordine esecutivo che proibisce l’imposizione del green pass o di qualsiasi obbligo vaccinale, che invece dà al cittadino totale libertà di scelta”.

Secondo Polito le due norme sono clamorosamente contraddittorie: è vero. Ma – precisato che nel primo caso non è un divieto assoluto di aborto, ma solo oltre la sesta settimana – è egualmente contraddittorio anche il contrario: sostenere l’obbligo del Green pass (o l’obbligo vaccinale) e proclamare la libertà di abortire.

Infatti chi si oppone al Green pass e al vaccino rivendica la propria libertà di decidere sul proprio corpo (fra l’altro con slogan simili a quelli del movimento abortista). Quindi pone una questione di libertà.

Ma l’obbligo del Green pass viene giustamente motivato con la necessità di opporsi al contagio collettivo tramite il vaccino o il tampone, in base al principio secondo cui “la tua libertà finisce dove comincia la mia”.

A ben vedere questo principio vale anche nel caso dell’aborto, perché anche lì c’è di mezzo un’altra persona: la libertà assoluta della donna di abortire infatti confligge con i diritti di un’altra vita.

A spiegarlo razionalmente non è stato un qualche bigotto clericale, ma il simbolo della cultura laica italiana, Norberto Bobbio e proprio sul Corriere della sera. Continua

“Sulla ‘congiura’ denunciata dal Papa le possibilità sono solo due: è falsa, e va ridimensionata ufficialmente, oppure è vera e allora intervenga la giustizia vaticana e le sue leggi”.

Questo è il lungo titolo di un articolo apparso ieri sul sito paravaticano “Il Sismografo” e firmato dal suo stesso direttore Luis Badilla. Bisogna tenere presente che non si tratta un sito “conservatore” o anti-bergogliano. Tutt’altro. È progressista e bergogliano, molto vicino agli ambienti della Curia, quindi svela l’aria che tira oltretevere.

Papa Bergoglio sembra ormai in guerra con tutti, pure contro quella Curia che lo ha voluto papa e lo ha poi sostenuto. Emblematico è il processo alcard. Becciu che è stato negli anni un suo devoto sostenitore e il suo più stretto collaboratore.

Nelle ultime ore il clima si è fatto ancora più pesante, per le dichiarazioni del papa in Slovacchia a cui allude il titolo del “Sismografo”. Ecco le clamorose parole di Bergoglio:

“Sono ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il Conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene”. Continua

Solitamente “Repubblica” è un giornale impegnato a dare le pagelle di fedeltà agli Stati Uniti, alla Nato e all’Occidente in generale.

Per questo stupisce ciò che ieri, su Cina e USA, ha scritto Michele Serra, una delle firme più rappresentative del quotidiano scalfariano, uno che spesso alza il ditino moralista per impartire lezioni a chi non è di sinistra.

Dunque nella sua rubrica, nella pagina dei commenti, ieri, si è occupato della controversia fra la Francia (da una parte) e (dall’altra) l’Australia e gli Stati Uniti per la storia dei sottomarini nucleari. Continua

Nel 2020 l’Italia era nel baratro, veniva considerata uno dei paesi più sfortunati e malconci. Nel 2021 siamo uno dei Paesi più ammirati e stimati.

Nel 2020 fummo i primi in occidente a subire l’impatto mortale del ciclone Covid 19 con tutte le sue conseguenze su un tessuto sociale ed economico già disastrato da una crisi ventennale. Al dramma della pandemia si aggiunsero i molti errori di un governo confuso e inadeguato.

Nel 2021 lo scenario si è ribaltato. Anno nuovo, governo nuovo: rispetto al precedente Conte 2, che rappresentava una minoranza del Paese, l’esecutivo Draghi ne rappresenta la quasi totalità.

Ora, di colpo, l’Italia stupisce in positivo. L’estate delle vittorie sportive (agli Europei di calcio, alle Olimpiadi, alle Paralimpiadi) è stata la metafora di un’Italia ammirata dal mondo intero, che cerca, con energia e coraggio, di scongiurare la ripresa autunnale della pandemia e di agganciare una crescita economica da favola: corriamo verso il 6 per cento di aumento del Pil, siamo fra i migliori, mentre eravamo stati fra i peggiori per il crollo del Pil nel 2020. Continua