Torna da domani il Festival di Sanremo. Quanto esprime l’Italia attuale? Essendo un festival della canzone italiana, peraltro seguito in diversi paesi del mondo, è significativo anche per l’immagine del nostro Paese. Quindi è interessante capirne i connotati.

Il festival – a parte il contorno che è spettacolo – è fatto di parole e di musica. La musica si può sentire seguendo le varie serate. Le parole invece si conoscono già. Di solito Sanremo in passato veniva guardato con ironico snobismo dalle élite e da chi esigeva “l’impegno”, per le sue tante canzoni cuore/amore/dolore. È così anche oggi? Continua

Merita un applauso l’Einaudi che pubblica gli Inni cristiani d’Occidente. È vero che il costo del volume, curato da Federico Giuntoli, è proibitivo (€90,00), ma è un libro di un migliaio di pagine che propone un’ampiaantologia di inni cristiani, a partire dai primi secoli, tradotti dal latino e con il dovuto apparato filologico.

Sono i testi entrati nella liturgia delle Ore, con i quali la Chiesa Cattolica prega quotidianamente, dunque rappresentano il “respiro” e il grido della comunità cristiana da secoli. Continua

Il problema non è tanto (o solo) i “30 km orari”, anche se a quella velocità ti tamponano i moscerini e al distributore poi devi pulire il vetro posteriore, anziché quello anteriore.

Neanche – se vogliamo restare in tema di mobilità e di “governo illuminato” della velocità – gli autovelox. Casomai il loro numero esagerato, vista la notizia clamorosa del record europeo di autovelox in Italia (11.130 in tutta la penisola) contro i 4.700 della Germania e i 3.780 della Francia. Con l’ovvio mare di multe che, nel 2022, nelle 20 principali città italiane, hanno fruttato un incasso di 75.891. 968 euro, con un aumento del 61,7% sul 2021. Continua

Il “caso Bigon” non è  affatto un piccolo episodio, una “faccenda locale”, un fatterello marginale come si vuol far credere.

Dimostra che il vero “suicidio assistito” è quello dei cattolici del Pd, come peraltro molti anni fa aveva previsto Antonio Gramsci. E dimostra che il progetto politico-ideologico su cui il Pd fu fondato nel 2007 è ormai completamente fallito. Continua

Nell’opera di Jorge Luis Borges il libro – come la biblioteca – è labirinto e specchio, mistero e gioco, ingorgo e gorgo del tempo e dello spazio, luogo di possibile illuminazione, promessa di rivelazione, illusione di conoscenza del segreto delle cose, abisso di segni e lingue indecifrabili o custode di un significato terribile.

La “Biblioteca” e il “libro” rappresentano per lui due temi centrali. Sono entrambi metafora dell’universo. Infatti il suo racconto La biblioteca di Babele inizia così: “L’universo (che altri chiamano la Biblioteca)…”. Continua

Quasi ogni giorno arrivano notizie mirabolanti dal mondo dell’Intelligenza Artificiale. La più recente dice che – immagazzinando una miriade di dati – potrebbe prevedere la morte precoce di un individuo con buona approssimazione. Salvo imprevisti che però nella vita accadono sempre.

In ogni caso stanno elaborando pure programmi di IA per imitare perfettamente le caratteristiche comunicative di una persona morta e quindi metterci in grado di “parlare” con questo “fantasma” tecnologico avendo la sensazione (illusoria) di dialogare con la persona che si è perduta (si chiama thanabot).

Al di là di queste trovate, riflettere sull’IA può svelarci – sia pure indirettamente – qualcosa di essenziale su di noi, sulla nostra mente, sulla nostra morte e sul “dopo-la-morte”, perché ci costringe a chiederci cos’è la coscienza, cos’è il nostro io. Continua

Ultimamente si leggono cose curiose su Antonio Gramsci e la cosiddetta “egemonia culturale”. Secondo Maura Gancitano (Repubblica, 13/1), “per come la intendeva Antonio Gramsci l’egemonia doveva essere un potere acquisito dalle persone comuni, soprattutto quelle ai margini della società e non una selezione operata da pochi. Qualcosa di plurale, condiviso, molteplice” e non “un autoritarismo culturale”.

Non si sa da dove Gancitano ricavi questa idea. Ma ieri lo storico Giuseppe Vacca, già dirigente e parlamentare del Pci, poi Pds, docente universitario, direttore e poi presidente dell’Istituto Gramsci, intervistato da “Libero”, ha chiarito molte cose. Continua

Dieci anni fa l’Osservatore romano ha scritto che Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini “rimane un capolavoro, e probabilmente il miglior film su Gesù mai girato”. Martin Scorsese ha detto la stessa cosa.

Non so se è proprio così. Ma quell’opera pluripremiata, datata 1964 (quest’anno ha 60 anni), rappresenta anzitutto un dramma irrisolto, per il suo autore e per il mondo culturale italiano (laico-marxista ieri e oggi genericamente progressista) che non ha mai fatto veramente i conti con il cristianesimo. Continua

Ci sono molti libri sulla preghiera, ma quello di Paolo Prosperi, Il canto della vita (Cantagalli) è davvero singolare.

A partire dalla Premessa in cui l’autore – sacerdote e teologo che ha insegnato a Mosca e Washington e oggi in diverse facoltà pontificie – scrive: “un grazie assolutamente speciale agli abitanti del bosco di Cabin Jones che così tanto mi hanno insegnato in materia di preghiera, nel corso delle tante, lunghe ore trascorse a pregare in loro compagnia. Ringrazio i cervi, innanzitutto, maestri di libertà e disinvoltura dell’anima. Ringrazio i raccoon, le volpi e gli scoiattoli, guizzanti e leggeri, agili e giocondi. Continua

La Giornata del Tricolore, ieri, è stata sofferta dal Pd: nessun leader del partito ha ritenuto di pronunciare una sola parola. Evidentemente sono imbarazzati da quella bandiera, cioè dal concetto di Patria (parola che invece il presidente Mattarella ha pronunciato) e dall’Italia evocata dal Capo del governo Meloni (“custodire le nostre radici”).

Ma così non si accorgono di regalare al centrodestra i valori che dovrebbero essere di tutti e che sono quelli della Costituzione (l’Italia, la patria, l’identità nazionale, l’interesse nazionale). Continua